Secondo l’onorevole Nucara, il piano predisposto da Trenitalia finisce col ledere il diritto costituzionale della libera circolazione degli italiani

Quando il monopolio favorisce il sottosviluppo

Interrogazione parlamentare a risposta orale dell’on Francesco Nucara al Ministro dello Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti

Premesso che:

l’art 16 della Costituzione della Repubblica Italiana recita "Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità e di sicurezza…".

A tale proposito è da notare che il piano commerciale proposto da Trenitalia lede il diritto costituzionale richiamato, limitando la possibilità al cittadino calabrese di potersi spostare nel resto del Paese se non alle condizioni poste dalla Concessionaria Trenitalia.

Condizioni che sono rese ancor più drammatiche solo se si prende in considerazione che lo stesso piano è stato adottato dalla Compagnia Alitalia, unica che collega la città di Reggio Calabria al resto dell’Italia, tagliando, sempre in ossequio ad un piano commerciale, diversi voli. Peraltro, la Compagnia aerea sui voli mantenuti in esercizio applica tariffe talmente elevate che condannano la maggior parte della popolazione calabrese, dotata di un reddito attualmente tra i più bassi, a non potere esercitare quel diritto ‘di circolare liberamente’ sancito dalla Costituzione.

Ma ciò che rende estremamente penalizzante la decisione di Trenitalia è la considerazione che qualora il cittadino decidesse di utilizzare un mezzo proprio per raggiungere il resto del Paese, la viabilità autostradale non garantisce i tempi di percorrenza preventivamente stimabili a causa delle disastrate condizioni in cui versa la Salerno/Reggio Calabria.

La Città Metropolitana di Reggio Calabria, di recente istituzione, in sostanza, non potendo usufruire dei trasporti necessari per essere trasformata in un’area produttiva e di auspicabili insediamenti economici, è condannata a rimanere un ghetto isolato dal resto del Paese e questo non per decisione politica ma per decisione di Aziende che dovrebbero invece adeguare i propri piani aziendali alle scelte che il Parlamento adotta nell’interesse dell’intero sistema Italia.

In sostanza il piano commerciale di Trenitalia SpA relativo al biennio 2011/2012, in vigore dal prossimo 11 dicembre, penalizza la viabilità su rotaia dell’intera Regione Calabria, con conseguenti ripercussioni in Sicilia, con una previsione di riduzione dei convogli notturni del 70% e la diretta ripercussione sull’occupazione. Ancor più grave è la decisione che i tagli riguardino maggiormente i convogli a lunga percorrenza con la conseguente penalizzazione della mobilità verso la Capitale e verso le altre città del Nord Italia. La politica commerciale di Trenitalia SpA, eliminando le linee che secondo la Società aumentano le perdite e privilegiando i collegamenti con i treni veloci Frecciarossa e Frecciargento, risponde ad una logica privatistica che contrasta anche con la volontà del Governo di rilanciare l’economia meridionale e aumenta il divario, sociale ed economico, tra la popolazione del Sud e il resto della Penisola.

Contestualmente l’amministratore delegato delle Ferrovie, ing. Mauro Moretti pensa a quattro diverse classi di utenza per i treni Frecciarossa, mentre ritiene non necessario intervenire sulla pulizia delle toilettes dei treni che vanno verso l’altra italia (quella con la i minuscola).

L’ing. Moretti, che ha esperienze sindacali di prim’ordine, dovrebbe avere maggiore sensibilità sociale come maggiore sensibilità sociale dovrebbero avere i sindacalisti Angeletti, Bonanni, Epifani che il percorso ferroviario Roma-Reggio Calabria l’hanno praticato di recente insieme all’ex ministro Tremonti e ne hanno potuto apprezzare la velocità da lumaca e gli odori da discarica incontrollata.

In proposito si chiede di sapere se risponde al vero che il cittadino Oscar Ielacqua di Reggio Calabria, nel tratto ferroviario Roma-Villa S. Giovanni, ha trovato le toilettes inagibili tanto da richiedere al capotreno di sostare qualche minuto in più alla stazione di Paola, allo scopo di usufruire di una toilette praticabile. Pertanto,

Tutto ciò premesso si chiede di sapere:

per quali ragioni il Governo, avendo drasticamente ridimensionato le risorse destinate al trasporto ferroviario, non abbia raccomandato a Trenitalia il mantenimento dei collegamenti con il Mezzogiorno;

per quali motivi Trenitalia, che opera per concessione, agisce come una qualunque società privata, pur mantenendo in sostanza un monopolio che dovrebbe garantire i collegamenti utili allo sviluppo economico, sociale e civile delle aree depresse del paese, la cui morfologia territoriale ne condiziona soluzioni alternative;

perché i convogli impiegati su tratte regionali sono allestiti con vetture dismesse dalle tratte settentrionali, la cui inefficienza, per mancanza di manutenzione, causa disagi ai cittadini, incidendo negativamente sulla già debole economia calabrese;

cosa intende fare il Governo per riequilibrare la sfavorevole situazione determinatasi con la decisione di Trenitalia SpA e quali provvedimenti immediati intende adottare per favorire lo sviluppo economico della Regione per la riuscita del quale l’efficienza della rete ferroviaria diventa il problema prioritario;

visto che le carrozze ferroviarie che fanno rotta verso il sud sono oltremodo obsolete, come intende il governo rassicurare i passeggeri che quelle carrozze sono state bonificate dall’amianto e/o da altri prodotti inquinanti e nocivi per la salute.

On. Francesco Nucara